Berlusconi: «L’Italia va a meraviglia» Bertinotti: «Lei ha visto un film»
Il confronto televisivo non c’è stato. No, non perché Silvio Berlusconi abbia disertato la puntata di Ballarò dove, spalleggiato dal neodemocristiano Rotondi avrebbe dovuto affrontare Fausto Bertinotti ed Emma Bonino. E’ vero che ad un certo punto s’è temuto anche questo, visto che il premier - come gli è già capitato - s’è presentato con un po’ di ritardo. Comunque, s’è presentato. No, il confronto non c’è stato perché i due principali protagonisti - inutile girarci attorno: Berlusconi e Bertinotti - hanno parlato, ragionato di due paesi diversi. Uno, il premier - nonostante i consigli che fino all’ultimo gli ha dato Fini e lo stesso Bossi, Casini no, ormai con lui ha rotto; nonostante gli inviti ripetuti in trasmissione dallo stesso Rotondi: «Calmatevi, mica poteva usare la bacchetta magica...» -, nonostante tutto questo ha spiegato che «mai come in questri ultimi cinque anni è cresciuta la spesa sociale». Ha spiegato che mai il livello di occupazione è stato così alto, mai i conti sono stati così a posto. Di là, Bertinotti ha raccontato un altro paese. Quello che lui ha incontrato in questa campagna elettorale, ha incontrato appena poche ore, pochi minuti prima di entrare nello studio televisivo del terzo canale. I quattro operai della Montedison nuorese, fabbrica chiusa, che si sono visti sospendere anche i piccoli sostegni al reddito. Ha raccontato della madre siciliana, con due figli laureati. Uno con un contratto di due mesi ad un call center, l’altro costretto ad andarsene all’estero. E racconta del deserto che ha visto là in Calabria, dove sarebbe dovuta nascere un’area industriale. «E allora - dirà il segretario del Prc - anche il disastro dei bilanci...», «disastro che non esiste», lo interrompe Berlusconi. «Vede, il disastro dei conti pubblici - riprende Bertinotti - non può essere valutato di per sè. Dipende dal contesto in cui è inserito. Per capire: un conto sarebbe se si fosse investito, se si fosse speso. Se le persone stessero meglio. Sarebbe più facile, sarebbe già indicata una via d’uscita. Ma così non è».
E allora, la domanda nasce spontanea. La formula per primo Bertinotti: «Signor presidente, ma in che paese vive?». La domanda la ripeterà anche Emma Bonino. Con l’aggiunta di un’altra battuta di Bertinotti: «E’ proprio vero che Dio acceca chi vuol far perdere».
Ma lui, il presidente, non ha modificato di una virgola l’atteggiamento che doveva aver studiato a tavolino. E così ha ripetuto l’elenco di conquiste per i giovani, per i giovani meridionali (dove uno su quattro è senza lavoro), sulla scuola, sull’università. Parole talmente imbarazzanti al punto che anche la sua claque, all’inizio ugualmente divisa, non se l’è più sentita di battere le mani. E così ha davvero avuto facile gioco Bertinotti a spiegare che se le cose fossero andate come racconta Berlusconi non ci sarebbero stati i più grandi movimenti sociali di questi anni. I più grandi scioperi.
Insomma, il fallimento è davanti agli occhi di tutti. Fallimento non di un solo governo ma di una filosofia. Quella di chi ha pensato di comprimere il costo del lavoro, sostenendo che così sarebbe ripartito il motore dell’economia. La verità è che questo governo, la sua linea iperliberista, attraverso la leva delle tasse ha compiuto un’enorme di redistribuzione. Togliendo dal basso per dare ai nuovi ricchi, agli speculatori. Come racconta la storia dell’estate scorsa, con i «furbetti del quartiere». E «allora tassare i vari Ricucci, Fiorani non mi sembrerebbe scandaloso», dirà addirittura Emma Bonino.
Addirittura. Sì, perché questo strano confronto tv ha rivelato anche un’altra cosa. Che Emma Bonino, che spesso s’è attribuita il ruolo di unica difensore della laicità della coalizione, ha attaccato Berlusconi da una strana angolazione. Gli ha rimproverato di aver fatto poche liberalizzazioni. Quelle di cui, però, non c’è traccia nel programma dell’Unione. Ma questa è un’altra storia.
di Stefano Bocconetti (mercoledì 29 marzo)
Da: www.liberazione.it
1 commento:
è si, ha fatto veramente un gran tonfo colossale il caro silvio!!!
è proprio caduto in basso..... e può solo andare peggio, il che non fa altro che aumentare le mie preocupazioni!!!
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